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La piccola bottega degli orrori pag. 9

Biotopo di Monticolo - Comune di Appiano (Bolzano)

 

Sulla riva del lago c'è un vecchio "castelletto", residenza per molti anni del pittore altoatesino Max Sparer, che lì ha vissuto e cercato ispirazione per le sue opere fino al 1968, anno della morte. Non so che ispirazione troverebbe ora, fra le auto e i turisti che sguazzano, schiamazzano e leccano il gelato a pochi passi dalle sue finestre.


Il castello fra le canne - foto franza


Panoramica del castello ripreso da sopra i tetti delle macchine del parcheggio - foto franza

Termino questo tristissimo giro in uno dei posti dell'Alto Adige che mi erano più cari, dove ho imparato a pescare col mio babbo, dove andavo in barca a vedere il nido dei germani, dove ho visto le mie prime lucciole, nel posto del grande silenzio, dei fiori, dei funghi, con un'ultimo sguardo al parcheggio superiore.

Il parcheggio superiore
 
parcheggio a 500 metri dalle rive del lago - foto franza

L'ambiente è l'unica vera ricchezza di questa splendida terra, il turismo è l'industria più grande della regione. Quando avremo distrutto gli angoli più belli per un malinteso concetto di turismo, cosa resterà? Chi verrà ancora in Alto Adige, a vedere colate di cemento, lidi, scivoli, spiagge affollate, come può trovare ovunque? Esiste una via al turismo sostenibile?

Lascio la parola ad un articolo del professor Giorgio Daidola, docente di economia aziendale all'Università di Trento, pubblicato nel n° 8 del 17.4.2004 della rivista "QuestoTrentino": "Turismo: la vera qualità sta nelle emozioni" e al botta e risposta del professore con il presidente della sezione impianti a fune dell'Associazione industriali, direttore tecnico della Funivie Folgarida Marilleva spa, vicepresidente di Trento Funivie spa e Pejo Funivie spa Alberto Pedrotti, comparse sul quotidiano "l'Adige" di Trento nel marzo 2005, e linkate nel news group it.sport.montagna. Purtroppo gli archivi del quotidiano vanno off line dopo 15 giorni.

«Sci di massa, un modello senza futuro» - prof. Giorgio Daidola

"Il nostro è un modello di sci industriale? È vero. Sarà triste, ma dà
lavoro a tanta gente." - Alberto Pedrotti

"Lo sci non si cura con i passaggi" - prof. Giorgio Daidola

 

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©franza Moscone Bianco