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Rifugio Altissimo "Damiano Chiesa" al Monte Baldo (TN)

S.Valentino di Brentonico- Rifugio Graziani - Rifugio Altissimo D. Chiesa - Bocca di Navene - lago di Pra della Stua - S.Valentino di Brentonico

26 maggio 2005

Tempo di percorrenza 3 ore 42 minuti
Distanza km 32
Dislivello in salita m. 1104
Dislivello in discesa m. 1104
Pendenza massima in salita 31%
Pendenza media 8%
Altezza massima raggiunta 2060 (Rifugio D.Chiesa)
Ciclabilità

totale o quasi (per i tosti, io ho spinto un po'). 9 km di sterrato, 4,5 salita e 4,5 discesa, con fondo difficile

Difficoltà difficile la salita dal rifugio Graziani al rifugio D.Chiesa, soprattutto per il fondo. il resto asfalto e facile
Punto di partenza e di arrivo S.Valentino di Brentonico, m.1314 slm
Cartina usata Kompass Lago di Garda Monte Baldo - foglio 102 1:50.000
Orientamento Semplicissimo. Attenzione a non sbagliare l'ultimo bivio prima del lago Pra della Stua, si scende in Vallagarina!
Punti di ristoro Rifugio Graziani - Rifugio D.Chiesa - Rifugio Bocca di Navene (in ristrutturazione)
Note Il tratto più duro è su uno sterrato in pieno sole, sul fianco pelato del Baldo, non c'è un albero a pagarlo. Da evitare in agosto a mezzogiorno. Il sentiero è percorso anche da famigliole di escursionisti, prestare attenzione in discesa anche se vien voglia di scapicollarsi di sotto. Molto frequentato da biker tedeschi. Periodo consigliato: tarda primavera, autunno fino alla prima nevicata.
Profilo altimetrico  
Link utili  

 


Il lago di Garda dall'Altissimo - foto franza

L'idea era quella di trovare un giro nel quale non ci fosse neve, non troppo impegnativo visto che era il primo "serio" dell'anno, e possibilmente panoramico. La giornata infrasettimanale e l'inizio della stagione calda parevano adatte al posto, di solito frequentatissimo da biker tedeschi di stanza sul lago di Garda. Come dire, neve a parte, previsioni tutte sbagliate! I tedeschi festeggiano il Corpus Domini, e hanno fatto il ponte: ce n'erano decine, in bici, a piedi, bardati da downhill, famigliole con cane, tutto il campionario. La salita dal rifugio Graziani all'Altissimo è tutto fuori che semplice: lo stesso percorso fatto a piedi o in sella cambia parecchio di prospettiva e la memoria inganna. In quanto al panorama, ben nascosto fra nuvole basse e foschia. Il lago di Garda ce lo siamo immaginato, come la cerchia di monti che, di solito, si può vedere dalla cima: la foto d'apertura è stata scattata in tutt'altra occasione. Ma, come dice mio zio, si sbaglia solo a stare a casa: il giro è stato comunque divertente e soddisfacente.

Per raggiungere il punto di partenza, S.Valentino di Brentonico, la via più diretta è uscire al casello di Rovereto sud dell'autobrennero, proseguire in direzione di Rovereto e, all'incrocio, girare a sinistra verso il Lago di Garda. Meglio ricordarsi che il Garda è una delle mete preferite dei tedeschi in vacanza: prepararsi quindi ad affrontare una bella coda a quell'incrocio delirante, o scegliere date/orari non sospetti. Attendiamo tutti in ansia l'apertura della nuova bretella. Passato l'Adige, si attraversa il paese di Mori e, prima delle ultime case, si imbocca, a sinistra, il bivio verso Brentonico/Polsa. La strada si inerpica con alcuni tornanti in mezzo ai prati, raggiunge l' altopiano di Brentonico, che si estende sul versante settentrionale del Monte Baldo, la catena montuosa che separa il Lago di Garda dalla Vallagarina, e prosegue fino alla piccola frazione di S.Valentino, dove abbiamo lasciato l'auto. In pochi chilometri si sale dai 177 metri di Rovereto ai 1314 del nostro punto di partenza.


S.Valentino, la partenza - foto franza

Lago Pra delle Stue - foto franza

Siamo nell'oasi naturalistica "Corna Piana di Brentonico", 150 ettari di riserva che protegge la particolare varietà di flora del Baldo, favorita dal microclima del lago. Montati in sella cominciamo a pedalare in semipiano in direzione del Rifugio Graziani, su comodo asfalto. Il tempo non è dei migliori, coperto, fa freddo. Pare strano dopo aver lasciato l'afa del fondovalle.
Passata una stretta galleria la strada diventa piu' ripida, ma sempre gradevolmente pedalabile, esce dal bosco e sale con diversi tornanti verso il rifugio Graziani.

 
   
Giro lo sguardo verso valle e laggiù, in fondo, appare un lago. Molto "laggiù". Mi gira per la testa un fastidioso sospetto: vuoi vedere che è il lago Pra delle Stue? E che quella è la salita che affronteremo al ritorno? Dopo esser saliti sull'Altissimo? Che, visto da qui mi sembra molto altissimo? Mai sospetto fu più fondato!
Cercando di non pensare al rientro continuiamo a pedalare fra pascoli e fiori, sfioriamo baita Fos-ce, l'attacco del sentiero che porta all'orto botanico del Baldo, un paio di malghe, e arriviamo a Bocca del Creer, al rifugio Graziani (m.1617, km 5 dalla partenza). La strada è sempre asfaltata e i numerosi tornanti ingentiliscono la pendenza. Il traffico automobilistico è quasi inesistente, ci sorpassa qualche motociclista e un furgone carico di bici da downhill e di bikers che si evitano gran parte della salita. Due modi diversissimi di intendere lo stesso sport.

La salita verso il Graziani - foto franza

Paeonia officinalis - foto franza


 
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